ITINERARIO 3

Interamnia Praetuttiorum

L’itinerario guiderà il visitatore alla scoperta della storia di Interamnia Praetuttorium attraverso la narrazione offerta dalle aree archeologiche di cui l’attuale tessuto urbano è disseminato, come un grande museo a cielo aperto. Partendo dell’antico ingresso alla città ad occidente, in un percorso che può essere svolto a piedi o in bicicletta, sarà possibile giungere in centro e ripercorrere la storia di Teramo, dal periodo romano-repubblicano a quello medievale.

Lungo la Via Sacra
Il nostro itinerario parte dal settore occidentale della città, dove, come un antico romano proveniente da Roma, potrai fare il tuo ingresso a Interamnia Praetuttorium ripercorrendo idealmente la diramazione della via Caecilia che conduceva in città. Lungo Via Cavalieri di Vittorio Veneto potrai fermarti ad ammirare il grande tempio, di tradizione culturale italica (fine II-inizi I sec. a.C.), con il suo monumentale podio, che accoglieva i visitatori a loro arrivo in città. Procedendo più avanti, sempre lungo la stessa via, si arriverà all’ingresso dell’Area Archeologica della Necropoli della Cona, dove potrai visitare l’antica area funeraria organizzata lungo la principale via di accesso alla città, la Via Sacra, secondo un modello ben diffuso nel periodo imperiale, che prevedeva monumenti di maggiori dimensioni e ricchezza posti in prima fila, recinti sepolcrali sul retro e spazi liberi nella parte più lontana dalla strada per le semplici sepolture a fossa.

Le domus di Interamnia
Dopo un tratto a piedi o in bicicletta, percorrendo una porzione del parco fluviale cittadino, dove potrai anche fermarti a riposare su una delle panchine disposte lungo il percorso, risalirai in centro città, giungendo all’Area Archeologica della Madonna delle Grazie. Qui potrai conoscere la storia di un’antica domus risalente al II sec. a.C., con splendidi pavimenti in coccio pesto decorati con tessere lapidee bianche che disegnano eleganti motivi decorativi, fra cui spiccano dei delicati delfini. Potrai scoprire le trasformazioni che hanno interessato questa antica abitazione nelle fasi imperiali, fino alla sua probabile trasformazione, nel III sec. d.C., in fullonica, cioè un’antica tintoria.
Proseguendo poi lungo Corso de Michetti, giungerai davanti alla prestigiosa sede della Fondazione Tercas, presso Palazzo Melatino, uno degli edifici più antichi e meglio conservati della città. Dopo aver ammirato la facciata dell’edificio, accuratamente restaurata, potrai entrare e visitare, in un ambiente accogliente e raffinato, i resti dell’antica domus rinvenuti durante i lavori di risistemazione dell’immobile, che hanno evidenziato una continuità insediativa dall’epoca romana a quella postmedievale. I resti visibili, oltre a
testimoniare una eccezionale storia di modifiche e riusi dell’abitazione, ti permetteranno di ammirare delle splendide pavimentazioni musive e in marmo policromo.

Dalla Teramo romana alla prima Cattedrale
Terminata la visita puoi proseguire verso la vicina Area Archeologica di Piazza Sant’Anna: qui potrai apprezzare in modo chiaro la stratificazione della storia cittadina, in un sito che racchiude oltre 10 secoli di storia. Ammirerai, nella parte più bassa dell’area archeologica, i resti di un’altra antica domus, che conserva splendide pitture parietali colorate, ornate con motivi decorativi di tipo vegetale. Da qui, salendo di livello, potrai fermarti a osservare i resti della più antica cattedrale di Teramo, dedicata a Santa Maria Aprutiensis, di cui si riconosce la pianta e parte delle sepolture che l’attorniavano durante il suo lungo utilizzo. L’edificio rimase in uso, con alterne vicende di modifiche e ristrutturazioni, dal VI secolo al 1156, momento a cui risale l’incendio che la distrusse e ne determinò lo spostamento nell’attuale posizione.

Gli edifici da spettacolo
Dopo una piacevole passeggiata a piedi fra le caratteristiche vie del centro, raggiungerai la vicina via Paris: qui potrai contemplare, in una posizione sopraelevata, i resti dell’edificio da spettacolo principale della città: il teatro. Potrai apprezzare la magnificenza delle arcate della cavea e immaginare il vociare animato che doveva caratterizzare questa zona della città in epoca antica. Passeggiando poco più avanti, raggiungerai il muro ancora visibile dell’anfiteatro, realizzato successivamente al teatro e dedicato principalmente ai giochi gladiatori. Se così gli edifici ti sembrano spogli, spingiti verso la Cattedrale e aguzza la vista, sia all’interno che all’esterno, e potrai scorgere, riutilizzate nell’edificio di culto, alcune lastre di rivestimento provenienti dai contigui monumenti romani, ormai in disuso nel XII secolo d.C. Le hai trovate?

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