ITINERARIO 6

Lungo l’antica Via Valeria

L’itinerario conduce ad esplorare le pendici della Maiella, la Montagna madre per eccellenza, e il suo ricchissimo tessuto naturale e umano, cogliendo le tracce dei popoli che per millenni hanno vissuto su di essa, che intorno ad essa hanno viaggiato, che ne hanno trasformato il paesaggio e in essa hanno coltivato la propria spiritualità, in una cornice naturale peculiare e indimenticabile.

L’itinerario parte dal comune di Serramonacesca e dall’ Abbazia di San Liberatore, esemplare di romanico abruzzese, connesso ad un sentiero naturalistico spettacolare tra le gole del fiume Alento e alla presenza di tombe rupestri di monaci del Medioevo. Poco distante si trova anche l’Eremo di Sant’Onofrio. Scendendo verso Manoppello, sono visibili i ruderi di Castel Menardo, fortezza a protezione del territorio, della viabilità e dei luoghi di culto, eretta tra il XII e il XIV secolo.

Da Serramonacesca potrai spostarti nel comune di Manoppello. A breve distanza dal tratturo Centurelle – Montesecco, in località S. Maria Arabona, c’è la splendida abbazia di Santa Maria Arabona, esemplare di gotico cistercense in Italia; a poche decine di metri si trova il sito archeologico della villa romana, zona destinata ad attività produttive in piena e tarda età romana, con mosaici pavimentali e un impianto termale.

Lettomanoppello, a brevissima distanza, si contraddistingue per l’area delle miniere della Maiella. Nel territorio, attraversato a valle dal Tratturo Centurelle-Montesecco, sono presenti miniere di estremo interesse per l’archeologia industriale; nell’area montana, al di sotto della Miniera degli Inglesi e in una zona di grande bellezza naturalistica (Fonte Pirella-Fonte Fieri), ove diversi siti preistorici hanno restituito materiali di epoca paleolitica, si trova la grotta di San Michele Arcangelo, con frequentazione a scopo cultuale a partire dal VII secolo e statua di età medievale (XIII secolo) probabilmente sorta sul luogo di un culto preromano di Ercole connesso ad una sorgente.

Puoi recarti ora nel territorio limitrofo di Roccamorice. Gli eremi di Santo Spirito a Maiella e San Bartolomeo in Legio sono due tappe imprescindibili del sacro in Abruzzo, profondamente legate alla spiritualità celestiniana. Santo Spirito, il cui primo impianto è con tutta probabilità anteriore all’anno Mille, fu eletto a dimora da Pietro da Morrone, futuro Celestino V, nel 1246, e di conseguenza ampliato e restaurato. Scendendo a piedi tramite sentiero si giunge a San Bartolomeo, eremo scavato nella roccia in fondo alla vallata che separa i comuni di Roccamorice e Abbateggio, con uno splendido affresco sulla facciata e la particolare scala santa.

Da San Bartolomeo potrai salire direttamente a piedi a Valle Giumentina oppure potrai arrivarci in auto; il sito si contraddistingue per aver restituito le più cospicue attestazioni del Paleolitico abruzzese, dando anche il nome alla “Facies di Valle Giumentina”. Gli scavi dell’Ecole Francaise de Rome hanno portato in evidenza una stratigrafia continua che abbraccia centinaia di millenni, dal Paleolitico inferiore a quello superiore. Nella meravigliosa cornice naturale della vallata potrai visitare anche l’Ecomuseo del Paleolitico, ospitato in ricostruzioni di capanne in pietra a secco.

Riprendendo i mezzi potrai proseguire per Bolognano. Il paese, che ospitò l’artista Joseph Beuys, presenta come maggiori attrattive i siti neolitici di Grotta dei Piccioni, attualmente non visitabile, e Grotta Scura, anch’essi di primaria importanza per la comprensione della preistoria abruzzese con la presenza di un insediamento afferente alla Cultura di Catignano, visitabile con l’accompagnamento di uno speleologo.

Da Bolognano, in pochi minuti sarai a San Valentino in Abruzzo Citeriore. Il paese ospita il Museo dei Fossili e delle Ambre, che ospita una collezione di fossili risalenti anche a 500 milioni di anni fa e reperti antropologici. Nel territorio sono presenti diverse grotte che hanno restituito materiali pre-e protostorici, come la Grotta Callarelli. Il centro storico è interessante per la facciata del Duomo, di scuola vanvitelliana, e per la presenza di un’importantissima iscrizione romana murata nella facciata della chiesa di San Donato, pertinente alla costruzione dell’anfiteatro di Chieti e al patronus M. Dullius Gallus della tribù Arniense.

Prosegui quindi per la vicina Caramanico. Il borgo, splendido e pieno di attrattive naturalistiche come i cammini della valle dell’Orfento e l’area di osservazione della lontra, e artistiche, come il portale gotico della chiesa madre, vanta, nel Museo Paolo Barrasso, l’esposizione di materiali preistorici provenienti dal territorio del Parco Nazionale della Maiella, che documentano la presenza millenaria dell’uomo in questi luoghi.

Da Caramanico riprendi la strada statale e muovi verso Chieti. Qui il Museo di Scienze Biomediche ospita un’importante mostra sui fossili di animali marini della Maiella: è possibile ammirare nella sala dedicata resti di squali, foche e altri animali rinvenuti nei comuni della Maiella e anche una mandibola di Squalodon restituita dall’Università di Pisa e proveniente da Pretoro (CH). La città offre poi la possibilità di una passeggiata con visita ai siti archeologici urbani: Terme romane, teatro romano e tempietti dell’antica Teate Marrucinorum.

Infine concludendo il tuo percorso a Pescara, al Museo delle Genti d’Abruzzo potrai ammirare l’originale della statua del San Michele Arcangelo di Lettomanoppello insieme a testimonianze della preistoria e protostoria della provincia di Pescara, e chiudere questo cammino con la visita alla città.

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