La società del Circolo Canottieri “La Pescara” fu fondata nel 1924, prima della nascita della provincia di Pescara, da alcuni soci tra i quali Gabriele D’annunzio e l’architetto Liberi, protagonista della costruzione della nuova Pescara. La sede era localizzata sulla golena nord del fiume Pescara, in prossimità del ponte Risorgimento. La prima sede aveva forme e dimensioni molto differenti dall’edificio attuale. Gli unici elementi in comune sono la presenza di una grande terrazza e la parete stondata inferiore.
In seguito, probabilmente, all’esondazione del fiume Pescara del 1934, la vecchia sede fu abbandonata a fronte della costruzione di una nuova più a monte, a ridosso dell’attuale ponte D’Annunzio, costruito negli anni ’50, e del precedente ponte ferroviario. La nuova sede, con struttura in cemento armato, fu progettata dall’ing. Pompeo De Pompeis lasciandola libera al piano terra in previsione di future esondazioni del fiume. Era caratterizzata da elementi tipici delle costruzioni razionaliste dell’epoca, come i pilotis al piano terra, la parete stondata al secondo piano e chiari rimandi al tema marittimo attraverso la presenza di finestre ad oblò, ringhiere metalliche, grandi terrazze e la torretta in sommità, richiamando la forma di una nave.
I pilotis liberi sostenevano il piano superiore corrispondente all’attuale livello di Via Spalti del Re e pensato per ospitare sul lato sud-ovest la segreteria ed i servizi, mentre sul lato nord-est un’ampia sala ad uso di rimessa imbarcazioni e palestra, collegata al lungofiume con una rampa centrata rispetto il lato corto che permetteva di trasportare le imbarcazioni direttamente sulle sponde del fiume. Al di sopra due terrazze/ponti di cui quella conclusiva concepita come una sorta di ponte di comando con torretta terminale. Lo schema planimetrico è allungato ed accenna ad un interessante dialogo tra forme rettilinee e curve.
Negli anni della costruzione del ponte D’Annunzio il Circolo Canottieri manteneva ancora il diretto contatto con il fiume. Negli anni ’60 l’edificio del Circolo Canottieri occupava ancora un tratto di fiume contenuto tra due lungargini a verde vissuti come percorsi pedonali e ciclabili. Durante il decennio successivo il contesto viene stravolto: a sud prende vita la costruzione del cosiddetto “asse attrezzato”, la sopraelevata che fa perdere la percezione visiva del Bagno Borbonico (l’attuale Museo delle Genti d’Abruzzo) nella sua interezza, e a nord viene realizzata una strada che ha spezzato il rapporto di continuità tra il fiume ed il Circolo Canottieri.
In questi anni era ancora presente la rampa che permetteva l’uscita delle canoe e, fino agli anni ’70, la struttura è rimasta priva di superfetazioni. Sempre durante gli anni ’70 viene costruita una piscina semi-olimpionica, la prima nel centro della città, e l’attività sportiva inizia a diversificarsi anche con l’inserimento di nuovi sport come il calcio ed il basket. Ciò ha comportato spazi aggiuntivi non solo esterni ma anche interni rendendo necessario il tamponamento del piano terra. In questo periodo viene anche introdotto un locale adibito a ristorante sulla terrazza che viene di conseguenza chiusa. Da questo momento in poi non sarà più possibile leggere l’immagine unitaria dell’edificio originario.