Nella notte del 30 giugno scorso è venuta a mancare, all’età di 80 anni e dopo una lunga malattia, la dott.ssa Anna Maria Bietti Sestieri, archeologa di fama internazionale e tra i massimi specialisti in protostoria del Mediterraneo, dirigente presso la Soprintendenza Archeologica dell’Abruzzo dal 1995 al 2003.
Nata a Tirana il 7 dicembre 1942, suo padre era archeologo di fama e soprintendente in Albania. Laureata in Etruscologia col Prof. Massimo Pallottino nel 1965, a partire dai primi anni ’70 ha svolto una intensa attività di tutela e ricerca nei ruoli del Ministero dei Beni Culturali quale Funzionario, Soprintendente in Abruzzo e poi Dirigente presso la Direzione Generale Archeologia. Dal 2006 al 2013 è stata Ordinario di Preistoria e Protostoria all’Università del Salento.
La sua attività di ricerca era orientata verso la protostoria dell’Italia e del Mediterraneo, con particolare riguardo al Lazio antico e alle relazioni tra Oriente e Occidente del Mediterraneo. E’ stata membro dell’Institute for American Archaeology, della British School at Rome, dell’Istituto Archeologico Germanico, dell’Accademia dei Lincei, presidente dell’Istituto italiano di Preistoria e Protostoria (IIPP) dal 2003 al 2009 e infine professoressa emerita all’Università del Salento.
Nel 1996 le è stato conferito dalla Prehistoric Society l’Europa Prize per le sue ricerche sull’età del Ferro a Osteria dell’Osa (RM).
In Abruzzo ha contribuito con un apporto determinante all’allestimento del Museo della Civitella e di quello di San Salvo. Viene ricordata per uno stile “molto autorevole e poco autoritario”, a detta dei colleghi, e per l’incessante ricerca del dialogo con le istituzioni locali e particolarmente con l’amministrazione comunale teatina.
La sua intensa opera in Abruzzo ha posto le basi per un periodo fecondo dal punto di vista scientifico per la conoscenza della protostoria della regione e dei popoli ivi insediati in età preromana. Del 1998 è la mostra di Celano “Archeologia e metanodotti”, con relativo catalogo; del 2000-2001 la mostra “Piceni, popolo d’Europa” di Francoforte, che grazie al suo diretto interessamento è stata poi scissa tra Ascoli e Teramo. Le esposizioni, accompagnate da tre volumi di catalogo, sono poi confluite nella mostra di Roma “Eroi e regine”. Seguì immediatamente la mostra “Principi europei dell’età del Ferro” tenutasi a Chieti.
Del 2003 è il Convegno dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria tenutosi a Celano, e dello stesso anno il Convegno dell’Istituto Italiano di Studi etruschi sui Piceni di Ascoli, Teramo e Ancona.
Prima di terminare l’incarico in Abruzzo, donò un cospicuo quantitativo di volumi di archeologia e storia antica, detti “Fondo Sestieri”, alla Biblioteca archeologica di Villa Frigerj. Possiamo ricordare la sua presenza in Abruzzo come determinante per l’impulso che seppe dare sia alla ricerca e alla tutela sia alla divulgazione e alla valorizzazione delle conoscenze, in una continua interazione con il territorio locale e con una grande attenzione agli stimoli provenienti dai contesti nazionali e internazionali.