Il patrimonio archeologico è riconosciuto “come fonte della memoria collettiva europea e strumento di studio storico e scientifico. A tale scopo sono considerati come costituenti il patrimonio archeologico tutti i reperti, beni e altre tracce dell’esistenza dell’uomo nel passato: la cui salvaguardia e studio permettono di descrivere l’evoluzione della storia dell’uomo e del suo rapporto con la natura; i cui principali mezzi di informazione sono costituiti da scavi e scoperte, nonché da altri mezzi di ricerca concernenti l’uomo e l’ambiente che lo circonda. (…)”. Il patrimonio archeologico comprende le strutture, costruzioni, complessi architettonici, siti esplorati, beni mobili, monumenti di altro tipo e il loro contesto, che si trovino nel suolo o sott’acqua (art. 1, Convenzione europea per la protezione del patrimonio archeologico, La Valletta, 16 gennaio 1992).
La Soprintendenza per le province di Chieti e Pescara eredita nell’ambito della tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico diffuso sul territorio la consolidata attività della precedente Soprintendenza Archeologica dell’Abruzzo.
Tutela, conoscenza, protezione, vigilanza, ricerca, studio, catalogazione, conservazione, manutenzione, prevenzione, restauro, valorizzazione, divulgazione, fruibilità e promozione sono i compiti della Soprintendenza relativamente al settore archeologico.
Il patrimonio archeologico del territorio di competenza include, tra gli elementi principali che lo caratterizzano: le aree di potenziale interesse archeologico conservate nel sottosuolo, i siti archeologici visitabili, i reperti archeologici provenienti dagli scavi e custoditi nei depositi, le collezioni pubbliche e private di beni archeologici, i contesti indagati su concessione di scavo di ricerca, i beni paleontologici, la rete tratturale.
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