Laboratorio di Restauro
Il laboratorio di restauro della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Chieti e Pescara è attivo dalla seconda metà degli anni Ottanta ed è specializzato nel restauro di materiali metallici, ceramici e lapidei. E’ attrezzato con tutta la strumentazione necessaria per interventi diretti sui beni e svolge attività di recupero in corso di scavo di manufatti con particolari problematiche di conservazione, intervenendo con operazioni di restauro in laboratorio per le opere destinate ad esposizioni o studio.
Nell’ambito della tutela dei beni culturali e dell’attività ispettiva, i funzionari restauratori collaborano con le altre professionalità alla redazione dei progetti di restauro, conservazione e valorizzazione, svolgono attività di controllo sul territorio per i lavori eseguiti da Terzi, con l’obiettivo di verificare la corretta metodologia di intervento e conservazione dei materiali. In collaborazione con i responsabili dei servizi di catalogazione e gestione dei depositi si occupano del corretto stoccaggio in magazzino dei beni. Per la parte di competenza, i restauratori redigono le schede di conservazione e seguono l’iter procedurale per prestiti di beni in mostre italiane ed estere, seguendo la movimentazione dei beni e le fasi di allestimento di musei e mostre temporanee.
Tra le attività dei funzionari e tecnici che lavorano nel laboratorio di restauro, c’è la collaborazione con le Scuole di Alta Formazione in Restauro, attraverso i tirocini formativi sia in laboratorio che sul campo degli allievi.
In collaborazione con Enti e Istituti di Ricerca, vengono svolte attività di ricerca e diagnostica sui materiali provenienti dal territorio di competenza, finalizzate sia allo studio tecnologico legato alla storia e cultura delle popolazioni, che allo studio del degrado dei materiali, per l’individuazione puntuale delle corrette metodologie di intervento e di conservazione dei manufatti e dei siti di provenienza. Nello studio e validazione di materiali innovativi per la conservazione, sono attive collaborazioni finalizzate alla sperimentazione, con esecuzione di test di validazione e successiva stesura di protocolli di intervento per la divulgazione agli addetti del settore.
Nell’ambito delle competenze e delle attività svolte dai funzionari restauratori, la Soprintendenza è direttamente coinvolta in due Progetti Europei Horizon 2020 per lo studio di nuovi materiali destinati alla conservazione di Beni Culturali.
Restauro dello stemma del Banco di Napoli
Restauro dei mosaici delle terme di Chieti