Focus

26 Maggio 2021

RICONOSCIMENTO UNESCO PER IL PARCO NAZIONALE DELLA MAIELLA

Lo scorso 22 aprile, il Parco Nazionale della Maiella è stato riconosciuto nell’ambito dell’assemblea annuale del Global Geopark Network Unesco (Rete Geoparchi Mondiale Unesco) Geoparco Mondiale dell’UNESCO con il nome di Majella Geopark. Questo importante risultato costituisce un riconoscimento per il territorio e le comunità del Parco e per tutto l’Abruzzo. 

Il lavoro per la sottomissione della domanda di candidatura è iniziato nel 2016 attraverso la collaborazione in un gruppo di lavoro costituito dalla dirigenza e da funzionari del Parco, una commissione dell’Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo e dal Servizio geologico e paleontologico della Soprintendenza ABAP dell’Abruzzo. 

Parco Nazionale della Maiella
Fig. 1 Panorama sul versante occidentale la Maiella dal “ balcone” di Roccacaramanico, un geosito view point, dove gli strati, le loro geometrie e le morfologie permettono di leggere la sua geologica. (foto Silvano Agostini)

Completato dopo un’attenta analisi per il censimento e la schedatura dei geositi presento nel Parco (di cui 22 hanno valore internazionale), è stato redatto un complesso dossier sotto il coordinamento del responsabile del Geoparco, la geologa dell’Ente Elena Liberatoscioli, e la supervisione scientifica della professoressa Etta Patacca Scandone (Università degli Studi di Pisa) da tempo impegnata in approfonditi studi e nel rilievo della Carta geologica della Maiella che sarà stampata e resa pubblica a breve. 

Durante l’avanzamento dell’iter di sottomissione della proposta, sono stati presentati alcuni contributi scientifici in convegni e a stampa in riviste di settore, si sono organizzati seminari e interventi presso le scuole e le comunità del territorio, tutte entusiaste e progressivamente coinvolte all’iniziativa. 

Oltre alla collaborazione con gli oltre 160 territori riconosciuti in tutto il mondo, il riconoscimento di Global Geopark Unesco promuoverà uno specifico geoturistico, con un beneficio economico, ma anche un nuovo e rinnovato impegno verso uno sviluppo sostenibile del territorio che coinvolgerà le comunità locali per diversi aspetti sociali oltre che economici.

Fig. 2 Il paesaggio glaciale e carsico delle alte quote Maiella lungo il sentiero Fondo Maiella –Femmina morta. (foto Silvano Agostini)

Il riconoscimento non è stato solo possibile per l’importante geodiversità del territorio del Parco Maiella, ma anche per la millenaria storia in essa avuta con l’uomo. 

Le risorse geologiche della Maiella: le sue pietre, l’acqua, il bitume, le sue grotte e tutti i suoi habitat, alcuni scomparsi o molto diversi da quelli di oggi, hanno fin dal lontano Paleolitico accompagnato il popolamento e la storia del territorio, disegnando e caratterizzando paesaggi (in senso antropologico) unici, identitari da conservare appunto in uno sviluppo sostenibile. 

Fig 3. L’interno di una galleria di sondaggio per la ricerca mineraria di idrocarburi solidi. Particolarmente affascinanti sono le concrezioni nere costituite dalla flusso di bitume di bitume fluido dalle superfici di interstrato dei calcari. Zona di Vallefredda. (foto Silvano Agostini)

La geologia, la paleontologia e i paesaggi in relazione anche alla biodiversità sono raccontati nei centri visita del Parco. Particolare, specifico e importante è il sistema integrato costituito dal Museo Geopaleontologico Alto Aventino e il geosito di Capo di Fiume, nel Comune di Palena. Un sistema allestito per la visita sin dal 2001 dalla già Soprintendenza Archeologica Abruzzo, e che dopo un recente aggiornamento hanno ospitato e riscontrato il favorevole giudizio della Commissione UNESCO Global Geopark nella visita ispettiva e di valutazione della candidatura.

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