Terminata la guerra, nel 1947 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Düsseldorf, dove si laurea nel 1951 e dove nel 1961 diventerà professore di Scultura Monumentale. In questo decennio si avvicina anche al pensiero di Rudolf Steiner, fondatore dell’antroposofia.
Nei primi anni Sessanta inizia la sua collaborazione con Fluxus, un gruppo di artisti europei e americani (tra cui George Maciunas, Nam June Paik, Wolf Vostell, John Cage, Daniel Spoerri) uniti dall’idea dell’arte come strumento di coscienza critica e coinvolgimento attivo dello spettatore, che si concretizza in eventi (happening) interdisciplinari dove ogni mezzo di espressione artistica può partecipare e contribuire a mettere in opera un “fluire” ininterrotto di situazioni e di emozioni. Di questi anni sono alcune celebri “azioni” di Beuys: Il silenzio di Marcel Duchamp è sopravvalutato del 1964, Come spiegare i quadri ad una lepre morta del 1965, Infiltrazione omogenea per pianoforte a coda del 1966, Eurasia del 1966, I like America and America likes me del 1974.
Nel 1972, invitato dai coniugi Lucrezia De Domizio e Buby Durini, Beuys arriva a Bolognano e vi trascorre molta parte dei suoi ultimi 15 anni di vita sviluppando alcuni dei suoi più importanti progetti come l’operazione Difesa della natura, un progetto con una forte valenza ecologica ma anche antropologica, intesa come difesa dell’uomo, dei valori umani, della creatività dei singoli individui, in una continua stretta relazione tra l’uomo, il gesto artistico e quindi l’arte, la natura e la terra. Prima operazione all’interno di questo progetto più vasto di difesa dell’uomo e salvaguardia della natura è l’opera presentata all’edizione Documenta VII di Kassel del 1982, nota come 7000 Querce, un’azione di “scultura sociale” in divenire costituita da 7000 pietre di basalto poste davanti al Museo Federiciano. Le pietre potevano essere “adottate” da chiunque fosse stato interessato e con il denaro ricavato da ogni adozione è stata comperata e piantata una quercia. Dal 1982 al 1987 sono state adottate tutte le pietre e quindi piantati 7000 alberi, con una partecipazione collettiva che ha trasceso i limiti del gesto del singolo artista e del suo tempo di vita. A Bolognano Beuys porta avanti il progetto Difesa della Natura dando vita alla Piantagione Paradise, una sorta di paradiso di 7000 alberi e arbusti di specie diverse, a salvaguardia della biodiversità e delle specie in estinzione. La preparazione dei terreni scelti all’interno della tenuta dei baroni Durini, poco fuori dall’abitato di Bolognano, comincia nel 1982 e nel 1984 l’artista consegna la lista degli esemplari scelti per la piantumazione. Il 13 maggio 1984 a Bolognano Beuys tiene la storica discussione pubblica “Difesa della Natura” e nella stessa occasione gli viene consegnata la cittadinanza onoraria della città. Quindici anni più tardi il Comune intitola all’artista una piazza cittadina. Nello stesso anno l’artista realizza a Bolognano l’importante opera Olivestone, composta da cinque vasche di pietra utilizzate per la decantazione dell’olio nelle quali sono inseriti altrettanti blocchi di arenaria che lasciano libero solo un piccolo canale lungo il perimetro delle vasche, all’interno del quale scorre l’olio. L’opera, capace di evocare nello spettatore ricordi, luoghi vissuti, stagioni, attraverso la sollecitazione dell’olfatto grazie al profumo dell’olio e tramite le suggestioni tattili della materia, è stata donata alcuni anni più tardi, nel 1992, dai coniugi Durini alla Kunsthaus di Zurigo assieme ad un nucleo di documenti, fotografie, oggetti, opere e materiali di ricerca dell’artista risalenti al periodo della sua permanenza in Abruzzo. Nella tenuta Durini trova spazio anche il Luogo della Natura – Servizi e Magazzini della Piantagione Paradise, uno spazio ipogeo di circa 800 metri quadri voluto da Lucrezia De Domizio e destinato ad ospitare mostre, eventi, congressi, laboratori di ricerca culturale. È in questo spazio polifunzionale che si inaugura in questi giorni il “Paradise Museum of Joseph Beuys”, un museo privato voluto dalla baronessa De Domizio e affidato alla progettazione dell’architetto Maurizio De Caro, docente di estetica e pianificazione territoriale alla Facoltà di Architettura e Società del Politecnico di Milano e fondatore dello studio De Caro/Architects & Planners. Partendo dal programma della mostra antologica di Beuys “Operacio Difesa della Natura” allestita dall’architetto nel 1993 al Museo Santa Monica di Barcellona, nell’ipogeo di Bolognano sarà proposta una installazione/allestimento allo stesso tempo temporanea e permanente, un percorso dove si insedieranno le opere della collezione Durini ma che potrà garantire anche altre possibili utilizzazioni per mostre temporanee di varia natura, lasciando spazio alle potenzialità future del luogo che ha ospitato l’attività di Beuys e che continua a raccontare i suoi pensieri, le sue idee, i suoi insegnamenti.